Nell’articolo di oggi vi proponiamo un’intervista a Gianvito di Palma, amministratore delegato di Bell Italia. Quarant’anni appena compiuti, da otto in Azienda, una grinta da teenager e tanto, ma proprio tanto entusiasmo. Si stupisce quando gli propongo di fare due chiacchiere per il blog. Lui non ama ‘apparire’, è un tipo pratico: segue clienti e fornitori, conclude trattative, risolve problemi, coordina il team, analizza i dati, genera idee e nuovi progetti. Un autentico vulcano, insomma, sotto la cui leadership una piccola azienda di provincia ha quintuplicato il fatturato in pochi anni, ha rafforzato la propria solidità finanziaria e, soprattutto, è diventata un punto di riferimento per grossisti e dettaglianti di tutto il mondo interessati al meglio del ‘made in Italy’ e non solo. Lo incontriamo nel suo ufficio di Barletta, intento, come sempre, a sbrigare pratiche e gli facciamo domande tra una telefonata intercontinentale e l’altra.
D. Da impiegato a socio, infine amministratore delegato: ci spieghi il segreto di questa grande e rapida carriera?
R. Il progetto Bell Italia mi ha appassionato sin da subito. Era il 2011 e Giuseppe Francia, fondatore dell’azienda, mi propose di collaborare. Bell Italia era nata da appena un anno, e in poco tempo aveva raccolto i consensi di diversi clienti esteri. Probabilmente più consensi del previsto, tanto che ci si trovò impreparati a gestire le numerose richieste di quotazioni, campionature, preventivi di trasporto e certificazioni varie. In quel periodo lavoravo in un’azienda nel settore dell’abbigliamento, ma avevo bisogno di nuovi stimoli e l’idea di un’esperienza nel mondo food ‘made in Italy’, la possibilità di conoscere e “conquistare” nuovi mercati, l’dea di viaggiare… mi convinsero ad accettare la sfida senza esitazione. Così entrai a far parte di un progetto stimolante e dinamico: grazie all’impegno del team di allora, alle nostre idee, e… al consenso che i prodotti italiani hanno in tutto il mondo, i risultati non tardarono ad arrivare. Tre anni dopo mi ritrovai socio di Bell Italia, e successivamente fui nominato amministratore. Inutile dire che ormai Bell Italia è nel mio DNA!
D. Bell Italia cresce ogni anno e porta il ‘made in Italy’ a clienti e mercati sempre nuovi: quali sono gli ingredienti di questo successo?
R. Il merito principale è dei prodotti italiani: la loro forza è impressionante! Una sintesi perfetta di bontà, genuinità, packaging allettante, ottimo rapporto qualità-prezzo. Per quanto concerne Bell Italia, il suo successo è frutto di due “ingredienti” principali: prezzi competitivi e un servizio di qualità. Supportiamo costantemente i nostri clienti risolvendo ogni problema, procurandoci le certificazioni necessarie, rietichettando la merce in qualsiasi lingua straniera, occupandoci della logistica. Chi ci trasmette un ordine sa che non perderà neanche un centesimo, e questa sicurezza rappresenta un autentico valore aggiunto di cui i nostri partner non vogliono fare a meno! Inoltre siamo contenti di essere diventati, nel tempo, una vetrina preziosa e affidabile sul ‘made in Italy’: selezioniamo le migliori novità, le testiamo e inviamo campionature omaggio. Sempre più clienti da ogni parte del mondo si fidano di Bell Italia e apprezzano il nostro lavoro.
D. Parliamo del team Bell Italia: tante competenze diverse al servizio dell’azienda. Tu come la vedi?
R. Sì è vero. Il team di Bell Italia è composto da persone che hanno storie e competenze diverse, quasi sempre di natura manageriale, tutte al servizio dell’azienda e della clientela. Pensare in modo diverso ci aiuta a confrontarci costantemente sui nuovi progetti da intraprendere, sulle strategie da applicare. Siamo diversi, ma complementari. È sicuramente un altro dei punti di forza di Bell Italia.
D. Obiettivi per il 2019?
R. (ride) Raddoppiare anche quest’anno il fatturato! L’andamento dei primi mesi è molto positivo, ma, battute a parte, i “numeri” non sono la nostra principale preoccupazione. Siamo fortunati ad avere clienti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti a Taiwan, passando per il Medio Oriente e la nostra bella Europa. Ogni cliente ha le sue esigenze: prodotti, certificazioni, logistica. E noi dedichiamo ad ognuno dei nostri partner tutta l’attenzione e la dedizione possibile: un servizio “sartoriale”, così mi piace definirlo. Perché Bell Italia cresce nei numeri, ma resta “piccola” nella realtà, a misura di cliente. Inoltre siamo contenti di contribuire, nel nostro piccolo, a portare il ‘made in Italy’ nel mondo: pensare che, anche grazie a Bell Italia, sugli scaffali e nelle case di New York, Londra o Dubai c’è un po’ di Italia ci riempie sempre di orgoglio e responsabilità.
D. Un aneddoto divertente della tua esperienza in Bell Italia?
R. Di aneddoti ce ne sarebbero tantissimi, ma mi piace ricordarne uno in particolare. Ero appena arrivato in Bell Italia e organizzammo una degustazione in Belgio all’interno di un grande supermercato, nostro cliente potenziale: una bella opportunità per proporre i prodotti italiani da noi selezionati ai consumatori del luogo. La merce, per un errore del corriere, fu spedita in Francia e non in Belgio. Mancavano poche ore all’inizio dell’evento, che senza la disponibilità dei prodotti sarebbe stato definitivamente annullato. Così, io e un collega noleggiammo un furgone e, in tempi record, arrivammo a Parigi, prelevammo i campioni (due pesantissime pedane!), li caricammo a mano e ritornammo a Bruxelles. La degustazione fu un successo e, grazie a quell’evento, conquistammo il cliente che, ancora oggi, è uno dei nostri partner più importanti. Se ci fossimo persi d’animo, forse oggi Bell Italia non esisterebbe. Il messaggio è: lottare sempre e impegnarsi al massimo per inseguire i propri sogni!
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